Archeologia
Uno degli itinerari culturali più importanti che questa terra offre, è quello che permette di scoprire le antichissime origini del Sulcis: da Villaperuccio fino al sito di Montessu, dove si può visitare la più importante necropoli di Domus De Janas, Risalente a circa 5000 anni fa. La necropoli accoglie circa quaranta domus de Janas (case delle fate o delle streghe, secondo la tradizione popolare), scavate orizzontalmente e di diverse tipologie. Da qui si può facilmente raggiungere la fortezza fenicia di Pani Loriga, dove è sita una vasta necropoli con tombe di varia tipologia a testimonianza delle differenti fasi dell’insediamento fenicio punico. Sant’Antioco è la prosecuzione ideale della rotta fenicia, qui l’istmo artificiale che collega l’isola al resto della Sardegna rappresenta un esempio della raffinata ingegneria portuale fenicia. In questa zona inziò la colonizzazione fenicia che sfocerà poi nell’invasione dell’isola da parte di punici e Romani. Qui è quindi possibile ammirare la maggior parte dei resti degli insediamenti di queste civiltà.

Il tempio di Antas e il Sardus Pater
Tempio tetrastilo (caratterizzato da quattro colonne), innalzato dai Romani sui resti di un precedente tempio punico, che era stato costruito nei pressi di alcune tombe nuragiche. Il tempio, si presume, è dedicato al Sardus Pater, una scritta sull’architrave dell’altare infatti lo cita. Il tempio è per dimesioni, 30 metri per 10 circa, la più grande e importante struttura sacra dell’impero romano costruita nell’isola. Proprio alle sue spalle si trovano le cave di pietra da cui furono ricavati i blocchi per la sua costruzione.

Il sito nuragico di Saurecci
Situato pochi chilometri a nord di Guspini, sulla strada per Pabillonis e Terralba, è una grande fortezza nuragica costruita sul’omonimo colle, caratterizzata da quattro torri in buono stato di conservazione.

La fortezza di Monte Sirai
La posizione del forte, perfettamente prospiciente la costa, lo rese strategicamente importante sia per i sardi che per i fenici. Si ritiene che il sito fosse un importante punto d’incontro tra i Sardi e le popolazoni mediorientali con cui i medesimi ebbero intensi scambi commerciali e culturali. Le strutture militari attualmente visibili furono realizzate dai Cartaginesi ed utilizzate in seguito dai Romani.

La fortezza di Pani Loriga
Sulla strada che collega Santadi Basso e Piscinas si trova questo monumento, si trattava di una fortezza d’appoggio a quella di Monte Sirai e fu edificata dai fenici sui ruderi di un insediamento nuragico precedente. I punici la utilizzarono in seguito, in quanto ideale postazione di guardia a protezione delle loro attività commerciali, minacciate dai ripetuti conflitti con i nuragici.

Il Tophet di Sant’Antioco
Santuario fenicio e punico, all’interno del Tophet venivano conservate delle urne contenenti le ceneri dei defunti. E’, insieme a quello di Tharros, il più bello dell’isola. Sostengono numerosi studiosi che il tophet fosse stato il luogo deputato allo svolgimento dei sacrifici umani, dei figli primogeniti, alla dea Tanit. Altre ricerche ipotizzarono il sacrificio di animali al fine di scongiurare l’alta mortalità infantile, che a quei tempi affliggeva tutte le popolazioni del pianeta.

La necropoli di Montessu
Il complesso di Domus de Janas più grande di tutta l’isola, si trova a nord del paese, sulla strada per Narcao. Si presume risalga alla Cultura di Ozieri (tra il 3240 ed il 2360 a.C.), si tratta di affascinanti luoghi di sepoltura scavati nella roccia, probabilmente le testimonianze più spettacolari del Vecchio Mondo di quei tempi remoti.