Le tonnare del Sulcis patrimonio dell’umanità
Un fiore all’occhiello dell’economia e della storia del Sulcis, sono le sue tonnare: quella dell’Isola Piana, calata di fronte alla Tacche Bianche, e quella di Portoscuso, situata fuori capo Altano.
Le tonnare storiche del Sulcis sono attive da cinque secoli e sono le uniche rimaste in attività in Italia. Gli studiosi radunati in un convegno a Carloforte hanno formulato una proposta interessante: inserire le tonnare fisse nella lista mondiale dei «patrimoni dell’umanità» stilata e continuamente aggiornata dall’Unesco. I dati delle mattanze delle tonnare sono incoraggianti. La Consociazione Tonnare Sarde (consorzio tra Piam e Su Pranu) e la Tonnare Sulcitane, che gestiscono la pesca nei due impianti, ma anche i rais Luigi Biggio e Nicolo Puggioni, a capo di una cinquantina di tonnarotti pronti ad issare le reti al momento opportuno e sollevare i tonni dentro gli scafi che compongono il «barcareccio», sono soddisfatti.
Uno dei maggiori problemi da affrontare, per le tonnare fisse, resta quello della taglia media, scesa negli ultimi anni a cifre sotto i 50 chili. Tuttavia, il fermo stagionale delle tonnare volanti italiane e la restrizione dell’apertura della pesca, in unione con il blocco delle spadare e i costanti controlli sul pescato, potrebbero consentire un incremento della taglia, che sarà già osservabile dai prossimi anni.
Le caratteristiche salienti delle tonnare fisse del Sulcis, tra le poche rimaste in attovità nel Mediterraneo (ne restano poche altre in Spagna e Marocco), sono stati sviscerati durante un workshop carlofortino da Piero Addis, professore dell’Università di Cagliari. Il biologo, oltre ai dati storici ed agli aspetti strettamente legati alla pesca, ha evidenziato (come sostenuto anche da Greenpeace) la più elevata sostenibilità delle tonnare fisse tra i sistemi di pesca al Thunnus thynnus, rappresentando basse percentuali di cattura rispetto al totale nazionale ed avento alta selettività, dato il carattere «passivo» delle tonnare, ovvero subordinato al passaggio dei tonni impegnati nella «corsa» riproduttiva. Come ricordato da Antonio Di Natale dell’Iccat, queste caratteristiche virtuose hanno fatto si che la tonnara carlofortina, unica tra quelle mediterranee, sia stata insignita della certificazione Ecocrest, che identifica le produzioni alimentari più rispettose dell’ambiente, ecologicamente parlando.
Tuttavia bisogna aggiungere che le potenzialità delle tonnare fisse non si fermano all’aspetto biologico. I tecnici della Regione Sardegna hanno messo in evidenza anche l’integrazione con altri settori. Ad esempio le immersioni subacquee, le visite guidate, le mostre e le manifestazioni ad esse legate. A tale proposito, sono state stanziate specifiche ed ingenti risorse dall’Asse 4 del Fep, il fondo strutturale della pesca.